8 luglio 1944: bombe sulla città. Novi Ligure non dimentica.

Due giornate commemorative per ricordare le vittime.

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8 luglio 1944. Novi Ligure. Un altro giorno di guerra. Quella mattina però non è una mattina come le altre; la gente è abituata ai motori degli aerei che sorvolano Novi, è abituata a sentire gli echi delle bombe che arrivano da luoghi strategici vicini, da Genova, ad esempio ma, alle 10.20 di quella mattina e poi ancora alcuni minuti dopo le bombe si abbattono sulla città, uccidono oltre 100 persone e distruggono tanti edifici delle vie del centro. Tanti i senza tetto che hanno perso qualsiasi cosa sotto le macerie delle abitazioni demolite.

Nel libro “Novi nella seconda Guerra Mondiale”, Michelangelo Mori racconta: Centosette furono i morti di quel tragico mattino, innumerevoli i feriti, i  più gravi morirono nei giorni seguenti, nonostante il prodigarsi del personale medico e infermieristico del nostro ospedale, guidato con decisione e fermezza dal professor Giuseppe Rodi. Questi, con i suoi collaboratori, operò per tre giorni e tre notti senza un attimo di riposo per salvare quante più vite fosse umanamente possibile. Quando venne a mancare l’esigua scorta di catgut, il filo chirurgico per suturare ferite, fu costretto ad adoperare del comune refe.
I cadaveri e quanto restava delle vittime, prima di ricevere cristiana sepoltura, furono pietosamente raccolti e composti nella camera mortuaria del San Giacomo. A destare maggior commozione in tutti furono i corpi ormai senza vita di un gruppo di donne e bambini investiti dalle bombe e dai crolli mentre erano in coda davanti ad una latteria in via Paolo Giacometti, in attesa di ricevere il quartino di latte annacquato a cui dava diritto l’aborrita tessera annonaria.
Il bilancio di quella giornata fu spaventoso. L’area di porta Pozzolo fu in gran parte distrutta. L’Albergo Reale, l’Hotel Novi, l’Albergo Viaggiatori, con due edifici ad esso attigui in corso Marenco, il palazzo Pernigotti, il palazzo dove un tempo era collocato l’albergo Leon d’Oro, la casa d’angolo tra via Giacometti e corso Marenco di fronte alla latteria, la sede della Tramvia Novi-Ovada e quella dei Telefoni erano cumuli di rovine informi, per non dire delle distruzioni provocate dal bombardamento a tappeto che lo scalo di San Bovo subì proprio quell’8 luglio 1944, quando la seconda ondata degli aerei, dieci minuti dopo la prima, liberò nuovamente il suo carico di devastazione e di morte”.

Per non dimenticare, ogni anno le istituzioni, le scuole, le associazioni propongono momenti di commemorazione.

Sabato 6 luglio, alle 10,30, in piazza della Repubblica (galleria Mazzini) si terrà la cerimonia in ricordo delle vittime. Dopo la deposizione di una corona alla lapide commemorativa, sono in programma i saluti del sindaco, Rocchino Muliere, l’orazione ufficiale della professoressa Alice Lucina e la benedizione di Don Massimo Bianchi.

Lunedì 8 luglio, alle 21, sarà la Società Storica del Novese a tenere viva la memoria. Nella corte del museo dell’Associazione, in via Gramsci 73, si svolgerà l’evento: “8 luglio 1944: il bombardamento di Novi” con testimonianze dirette del tragico avvenimento e la proiezione di immagini della piazza prima del bombardamento. Al termine gli studenti del Liceo Amaldi leggeranno i nomi delle vittime del bombardamento.